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Il multiverso esplode di colori e di emozioni in Spider-Man: Across the Spider-Verse: ecco la nostra recensione del nuovo film d’animazione targato Sony e Marvel.
Trama
Se per noi di anni ne sono passati cinque, in questo lungometraggio ne è passato soltanto uno da quando il protagonista e gli altri Spider-Man hanno salvato il multiverso, dicendosi apparentemente addio. Da allora Miles è cresciuto più in fretta del previsto, abbracciando un’identità super eroica priva di acuti mentre si divide tra le sue frustrazioni e quelle dei suoi genitori, Jeff e Rio, che lo sentono allontanarsi come un qualsivoglia adolescente. Anche Gwen non se l’è passata bene: sempre più sola, la ragazza trova conforto in una squadra di eroi interdimensionali che, capitanati da un torvo Spider-Man di nome Miguel O’Hara, si battono per proteggere il multiverso dalle interferenze che rischiano di rompere il cosiddetto “canone”. Quando una di queste interferenze – la Macchia, uno scienziato pazzo trasformato in un inquietante super criminale proprio dall’esplosione dell’acceleratore Alchemax nel primo film – prende di mira proprio Miles, quest’ultimo finisce coinvolto suo malgrado in una storia molto più grande di lui, sebbene ne sia l’inconsapevole protagonista.
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Mille e uno Spider-Man
Se poi c’è una cosa che Across the Spider-Verse fa bene è quello che oggi definiremmo volgarmente fanservice, sebbene sia quasi un disservizio chiamarlo così in questo contesto: è al soldo della narrativa, come una specie di gioco che il film fa con lo spettatore, ma senza sfidarlo a fermare l’immagine per riconoscere tutti gli Spider-Man che appaiono nel quartier generale della Spider-Society. Nel mentre che la pellicola si popola di personaggi totalmente diversi e sempre più assurdi, anche nel linguaggio visivo con cui sono rappresentati, Lord e Miller proseguono il delicato lavoro di ricongiungimento con cui i Marvel Studios stanno collegando i vari film di Spider-Man dopo i fatti di No Way Home. Ma non vi diciamo altro per non rovinarvi la sorpresa
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In soldoni
In poche parole Across the Spider-Verse è un’esperienza cinematografica viscerale che scivola via in un attimo, nonostante duri quasi due ore e mezza, e che i fan dell’Arrampicamuri dovrebbero assolutamente godersi in un buon cinema.
Articolo molto ben fatto,io da persona che ha visto il film posso dire che in un certo senso è stato un upgrade rispetto all’ultimo titolo,si spera che la stessa cosa sarà per beyond